Ciao, sono Marwa Mahmoud
Sono un'attivista per i diritti umani, i diritti civili e la cittadinanza.
Sono nata ad Alessandria d'Egitto e cresciuta a Reggio Emilia. Sono attivista da sempre, mi occupo di diritti sociali, civili e di cittadinanza.
Il mio percorso personale di acquisizione della cittadinanza italiana è stato l'esperienza che più di tutte mi ha ispirata a impegnarmi affinchè nessun’altra ragazza o ragazzo potesse vivere le difficoltà che ho vissuto. Di fatto mi sono sentita sospesa in un limbo per ben 22 anni, in attesa di essere riconosciuta come cittadina quando di fatto mi sentivo italiana già da lungo tempo. Ho fatto la scuola dell’infanzia a Reggio Emilia, le elementari, le medie, le scuole superiori e infine l’Università. Ma in questo percorso ho dovuto rinunciare a tante opportunità. Non ho potuto fare il servizio civile, partecipare al programma Erasmus, iscrivermi ad una facoltà che avrebbe previsto allora l'iscrizione all'albo nazionale, partecipare a concorsi pubblici e più di ogni altra cosa non ho potuto votare fino ai 22 anni. Tutto ciò mi è sempre sembrato estremamente ingiusto e iniquo rispetto alle opportunità che i miei amici e i miei coetanei potevano vivere. Per questo ad un certo punto ho deciso che dovevo fare qualcosa, che dovevo attivarmi e mi sono appassionata al mondo dell'associazionismo, dei movimenti nati dal basso dalle nuove generazioni.
Con moltissime compagne e compagni abbiamo fondato il Movimento Italiani senza cittadinanza per porre all'attenzione di politici, giornalisti e dell’opinione pubblica la necessità di una riforma della Legge 91 del 1992 che al momento ancora conferisce la cittadinanza per ius sanguinis o per naturalizzazione dopo i dieci anni di residenza, penalizzando la generazione nata o cresciuta qui da genitori che hanno migrato. Abbiamo fondato il Coordinamento nazionale delle nuove generazioni italiane che cerca di definire e di attribuire in ambiti differenti un ruolo di costruttori di ponti alle figlie e figli con background migratorio.
Nel 2019 ho deciso di candidarmi al consiglio comunale della mia città, Reggio Emilia, e sono diventata consigliera comunale. Ho portato avanti tante battaglie in Sala del Tricolore a Reggio Emilia, dove presiedo anche la Commissione consiliare "Diritti umani, pari opportunità e relazioni internazionali".
Dal 2023 sono entrata nella segreteria nazionale, guidata da Elly Schelin, per occuparmi di partecipazione e formazione politica. Ogni giorno ricevo feedback di tanti cittadini che vivono, in modi molto differenti ma estremamente profondi, il mio impegno in politica e nell’attivismo. Da una parte sono certa che ci sono cittadini che vedono in me un punto di riferimento culturale e politico, un esempio di chi ce l’ha fatta e sono per loro motivo d’orgoglio, di riscatto sociale. Altri invece che mi vivono ancora come una minaccia, un affronto, una sfida alla loro identità culturale, alla loro italianità. Altri ancora mi vedono come la sintesi di chi tra un mondo e l’altro ci vive tutti i giorni, che incarna il dialogo e la possibilità di vedere nel confronto e nella convivenza, difficile, faticosa ma possibile, il proprio modus operandi. Per tutte queste ragioni intendo continuare a metterci la faccia, vorrei esserci per dare la mia disponibilità e porre, al servizio della mia città e del mio Paese, l’Italia, il mio impegno civico.